Ansel Adams (San Francisco, 1902-1984).
Articolo da “ViaggiosoloAndata”
Adams ha un carattere forte, deciso, probabilmente dovuto alle esperienze dure a cui la vita lo ha sottoposto.
Una di queste fu il terribile terremoto di San Francisco quando aveva solo 4 anni, che gli causerà la deviazione al naso che resterà una sua caratteristica.
Durante l’adolescenza viene colpito dalla spagnola, l’influenza che causò milioni di morti tra il 1918 e il 1920 e che lo costrinse a letto molto tempo.
Il suo carattere deciso plasmerà la sua fotografia che è moderna e priva di qualsiasi romanticismo “pittorialista”.
Ricordi quando ti ho parlato di nuove regole inventate dai grandi fotografi? Adams ha elaborato il sistema zonale, che gli permetteva di ritrarre i suoi soggetti rendendo visibile tutta la gamma dei chiaroscuri (divisa in 10 zone) trasponendo la luce in specifiche densità sul negativo.
Secondo Adams questa tecnica doveva servire ad esprimere il senso della foto, con un linguaggio più vicino al soggetto ritratto.
Maestro del bianco e nero, ma anche della fotografia di paesaggio che ha ritratto per tutta la vita (soprattutto la West Coast americana), grazie alla sua iscrizione all’associazione ambientalista Sierra Club.
Adams è uno dei pionieri della fotografia di paesaggio impegnata. Per lui la fotografia era una denuncia sociale, un modo per creare un dibattito sul consumismo e sul pericolo che questo rappresentava per la natura.
Dato che si parla degli anni ‘50-’60 direi che ci ha visto giusto. Oggi conosciamo l’aspetto che avevano i parchi nazionali americani prima dei viaggi di massa grazie a lui.
Qual è l’insegnamento di questo fotografo famoso?
Adams ci insegna che tutte le piccole cose sono vive, persino le rocce. Percepisce la vita essenziale anche attraverso un semplice filo d’erba.