DOROTHEA LANGE (New Jersey, 1895 – 1965)
Articolo da “ViaggioSolaAndata”
Anche per Dorothea Lange la vita non è stata una passeggiata. Colpita da poliomielite da bambina, porterà le conseguenze di questa malattia con sé per tutta la vita.
Questo però non le impedisce di partire per una spedizione fotografica in diversi Paesi, collaborando con più studi fotografici.
Aperto uno studio proprio a San Francisco si dedica principalmente ad immortalare i più deboli della società.
I suoi reportage sui senzatetto, i disoccupati, la depressione delle aree rurali, la consacrarono come fotografa e come donna con una profonda coscienza sociale.
La fotografia che più la rappresenta è quella scattata in un accampamento di raccoglitori di verdura in California che ritrae una giovane donna, madre di sette figli, il cui volto è già segnato dalla sofferenza e dagli stenti.
Quello che colpisce però è lo sguardo di questa donna che, dietro la sofferenza, è fiero e determinato. Tra le foto famose, questa forse è tra le più conosciute.
La sua fotografia appartiene alla straight photography, la tendenza a ritrarre la vita così com’è. Una corrente che nasce nei primi del ‘900 in opposizione al pittorialismo che rendeva le foto estranee alla realtà.
Qual è il suo insegnamento?
La sua passione l’ha portata per le strade in mezzo agli invisibili, a ritrarre la vita così com’è. Se anche tu senti questo bisogno di documentare la società moderna quale fotografo migliore per ispirarti?